Eliminare la cataratta per il benessere degli occhi e della mente

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La cataratta è una patologia quasi sempre curabile, ciononostante rappresenta una delle cause principali di disabilità visiva. Questa patologia, che riduce sensibilmente la qualità della vita delle persone che ne sono affette, rappresenta ancora uno dei principali problemi sanitari di tipo oftalmologico sia nei paesi sviluppati che in quelli in via di sviluppo ed è una delle principali cause di cecità in molti paesi del mondo1. Studi epidemiologici confermano che nel 2020, dei 36 milioni di persone nel mondo affette da cecità, oltre 13.5 milioni lo erano diventate per evoluzione della cataratta1.
Per cataratta si intende una progressiva perdita di trasparenza del cristallino, la lente all’interno del nostro occhio che opacizzandosi rende la vista sempre più sfocata. Quando la vista non è più soddisfacente, è opportuno quindi procedere con l’intervento di cataratta. Grazie all’ultima generazione di lenti intraoculari i pazienti che si sottopongono all’intervento non solo recuperano la nitidezza della vista ma possono anche raggiungere una vantaggiosa indipendenza dall’uso di occhiali, sia di giorno che di notte.
Questo intervento chirurgico ha dimostrato di ridurre sensibilmente anche un altro aspetto collegato alla patologia: il declino cognitivo associato all’ipovisione.
Uno studio osservazionale della durata di 13 anni, ha valutato l’andamento del declino cognitivo tra persone sottoposte a operazione chirurgica refrattiva di cataratta e non, dimostrando che, grazie al miglioramento della visione, si riscontrava un’associazione positiva tra la chirurgia della cataratta e il rallentamento del declino cognitivo2.

Perché vedere meno bene può modificare le nostre prestazioni cognitive?

La cataratta è una patologia che degenera con l’età. È comune che il paziente che si presenta al chirurgo oculista sia già compromesso dal punto di vista cognitivo, sia per l’età sia perché la cataratta può sopraggiungere anche a seguito di alcune patologie neurodegenerative o tipiche dell’età senile.
A partire da questa osservazione, sono state condotte analisi della letteratura scientifica per capire quanto questo fenomeno fosse diffuso e se esistesse una correlazione tra cataratta e declino cognitivo.
In generale si può dire che i meccanismi per cui le capacità cognitive diminuiscono con l’ipovisione sono le seguenti:

a. un fisiologico declino delle capacità sensoriali e cognitive dovuto all’età;

b. una reazione a catena: le diminuite capacità sensoriali, a cascata, comporterebbero l’isolamento dell’individuo, una ridotta socialità e depressione che nell’insieme potrebbero accelerare il normale declino cognitivo;

c. le ridotte capacità sensoriali porterebbero ad alterati input cognitivi, ad una ridotta capacità motoria dovuta all’ipovisione o alla difficoltà nel compiere gesti quotidiani che provocano importanti stress cognitivi2.

A dispetto delle cause biomeccaniche attraverso cui l’ipovisione potrebbe condurre ad un declino cognitivo, è importante riflettere sul beneficio dell’intervento che sarebbe utile programmare già dai primi segni della patologia.
Grazie ai moderni sistemi di ausilio come il laser chirurgico, la procedura avviene in day surgery. L’intervento è totalmente risolutivo non è doloroso ed è pressoché privo di controindicazioni, consentendo di recuperare una capacità visiva ottimale e di correggere anche eventuali difetti visivi preesistenti.
Il decorso post operatorio infine è rapido e indolore.
Rispetto a quanto riportato dalla letteratura scientifica, possiamo dire che l’intervento di cataratta è propedeutico al rallentamento del declino cognitivo.
Nel caso della cataratta, uno studio osservazionale inglese pubblicato su PlosOne, ha dimostrato che i partecipanti che avevano ricevuto l’intervento correttivo avevano un tasso di declino cognitivo più lento del 50% rispetto a quelli che non avevano subito un intervento chirurgico2.
In uno studio analogo del 2021, della Washington University School of Medicine, che aveva lo scopo di esaminare il rischio di declino delle facoltà mentali di oltre 3.000 anziani sottoposti a chirurgia oftalmica per cataratta, l’intervento si associava a una riduzione significativa del 30% sul rischio di demenza3.
Possiamo quindi concludere che l’intervento di cataratta ha un effetto protettivo sul nostro cervello e sulle nostre capacità cognitive, oltre che sul recupero della visione.

Bibliografia

 

1. Hashemi H, Pakzad R, Yekta A, Aghamirsalim M, Pakbin M, Ramin S, Khabazkhoob M. Global and regional prevalence of age-related cataract: a comprehensive systematic review and meta-analysis. Eye (Lond). 2020 Aug;34(8):1357-1370.
2. Maharani A, Dawes P, Nazroo J, Tampubolon G, Pendleton N; SENSE-Cog WP1 group. Cataract surgery and age-related cognitive decline: A 13-year follow-up of the English Longitudinal Study of Ageing. PLoS One. 2018 Oct 11;13(10):e0204833.
3. Lee CS, Gibbons LE, Lee AY, Yanagihara RT, Blazes MS, Lee ML, McCurry SM, Bowen JD, McCormick WC, Crane PK, Larson EB. Association Between Cataract Extraction and Development of Dementia. JAMA Intern Med. 2021 Dec 6:e216990.





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